Viaggiare in camper significa procedere senza fretta, rispettare i propri tempi e ascoltare il cuore. La vida es un viaje no una carrera! Questa frase esprime l’essenza del viaggiare in camper, muovendosi assecondando i bisogni e assaporando la vita. Almeno, questa è idealmente la modalità plein air che i più amano e ricercano, viaggiando in camper. Si procede con calma, ci si ferma quando si ha necessità, si mangia e si dorme senza schemi predefiniti.
I vantaggi di viaggiare in camper
Il primo vantaggio in assoluto del viaggiare in camper è il fatto di essere in totale libertà. Viaggiando in camper non solo puoi seguire i cicli circadiani del tuo corpo, ma in molti casi puoi anche seguire il sole senza una meta predefinita, decidendo l’itinerario di un weekend sulla base delle previsioni meteo.
Anche se con il camper non è necessario andare a mangiare fuori, per tanti può essere l’occasione per sperimentare la cucina dei luoghi che si visitano. Negli ultimi tempi molti agriturismi si sono adattati alla domanda crescente dei camperisti, mettendo a disposizione i propri spazi per le soste notturne. Mangiando nell’agriturismo ci si può fermare liberamente anche per il pernottamento. Formula eccezionale che da sola vale un programma da weekend.
Viaggiare in camper significa diventare ecosostenibili in tutte le scelte: si consuma poca acqua, si producono pochi rifiuti (lo stretto indispensabile), si utilizza poca energia. Insomma si vive in maniera minimalista, eliminando tutti gli sprechi.
Non è semplice racchiudere in poche parole perché ci si innamora della vita in camper, provando una sorta di dipendenza dalle sensazioni che regala. Solo salire sul camper corrisponde a una sensazione di libertà che poche altre cose nella vita offrono.
A cosa ci si deve adattare in camper
Gli spazi ridotti sono una condizione con la quale si deve fare i conti. Chi si incammina verso l’esperienza del camper mette in conto di potersi adattare a uno stile di vita essenziale, riducendo il guardaroba e gli extra allo stretto indispensabile. Quando viaggi in camper infatti ti accorgi di quante cose inutili e superflue possiedi.
Il bagno può rappresentare il punto più critico del viaggiare in camper. A parte la necessità di risparmiare l’acqua e quindi dover limitare le docce allo stretto indispensabile, c’è il wc che, con il suo sistema di cassetta di volumi ridotti, costituisce sicuramente un elemento con il quale fare i conti.
Certo, se la tua vacanza si svolgerà in un campeggio o comunque in un luogo dotato di servizi per camper, il problema è contenuto. Diversamente, se prevedi un viaggio itinerante o se ami sostare in libera, è necessario prevedere lo scarico delle acque nere ogni due o tre giorni (dipende dal numero di persone e dal tipo di WC a bordo), recandosi in un luogo predisposto per questo servizio. Al di là di decreti e normative sugli scarichi, il rispetto dell’ambiente non è solo un segno di civiltà, ma un impegno personale. Proprio perché camperisti dobbiamo adottare tutti, in prima persona, i comportamenti corretti.
Lavare i vestiti è un altro degli aspetti da gestire nella vacanza in camper. Potendo portare solo un guardaroba limitato, la necessità di ricorrere a una lavanderia self-service per rinfrescare i panni, sarà presto un’esigenza. In un campeggio trovi questo servizio all’interno della struttura, diversamente puoi usufruire delle lavanderie self-service nei centri abitati. Con una spesa contenuta, puoi fare un ciclo di lavaggio e lavare tutti i tuoi capi.
Il servizio delle lavanderie automatiche è oggi sicuro e garantito da procedimenti di igienizzazione e sanificazione. Poi, vale sempre il buon senso di valutare in particolare l’igiene del locale e l’odore proveniente dalle macchine: se non convince, si cerca un’altra lavanderia!
Viaggiare in camper: se dura un mese, può durare una vita
Ho sempre pensato, dalla mia prima esperienza in camper, che se avessi potuto viverci per 15-20 giorni, avrei potuto trascorrerci mesi interi o tutta una vita.
Chiaro, la stagionalità è una condizione essenziale per poter godere a pieno della vita in camper. Durante la stagione estiva, tutto è più semplice, si vive più tempo all’aria aperta, ci si fa la doccia all’esterno, non è un problema far asciugare i capelli al sole, ci si veste con poco e non si soffre il freddo.
Ecco perché la condizione ideale per vivere da fulltimer in camper potrebbe essere quella di viaggiare seguendo le stagioni. Cercando luoghi a sud in cui trascorrere l’inverno, lontano dalle temperature rigide delle regioni del nord Italia.
Oggi, grazie a un’infinità di professioni digitali e al contributo dello smart working, non sono poche le persone che hanno optato per questa scelta di vita.
La scelta dei fulltimer
Il termine fulltimer letteralmente significa “a tempo pieno” e viene utilizzato per definire quelle persone che trasferiscono la propria abitazione a tempo pieno su un camper o un van e trascorrono lunghi periodi on the road.
La popolazione dei fulltimer non è solo costituita dai pensionati amanti della vita all’aria aperta che, una volta raggiunta la pensione, si godono la vita in giro per il mondo. Oggi è sempre più numerosa la percentuale di persone in età lavorativa che, grazie alle nuove tecnologie e alla possibilità di lavorare da remoto, decidono di trasformare il camper nella propria casa. Si chiamano nomadi digitali e sono spesso persone giovani che lavorano con internet e lo possono fare in qualunque parte del mondo.
Noi ci siamo costruiti una situazione analoga, con qualche sfaccettatura tutta personale, ma siamo di un’età diversa e pertanto siamo piuttosto nomadi analogici. Siamo una coppia che ha imparato ad amare il camper quasi per gioco e ha scelto di adottarlo per lunghi periodi, come “non fissa” dimora. Nel nostro blog Nomadi Analogici raccontiamo le nostre esperienze e raccogliamo contributi utili a chi come noi viaggia in camper e ama la vita plein air.
Viaggiare in camper significa procedere senza fretta, rispettare i propri tempi e ascoltare il cuore: questo è ciò di cui ci si innamora. Adottare uno stile di vita minimalista e sostenibile, ridurre i beni materiali e staccarsi dalla necessità di possedere oggetti è un processo che da fuori entra nell’anima e ti fa apprezzare l’essenza della vita.